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Il cancro al seno rimane una delle principali cause di mortalità tra le donne in tutto il mondo. Nonostante i progressi nella ricerca e nelle terapie, la necessità di trattamenti più efficaci e meno invasivi è sempre più pressante. In questo contesto, l’interesse per i potenziali benefici terapeutici dei cannabinoidi, in particolare del cannabidiolo (CBD), ha attirato l’attenzione dei ricercatori nel campo dell’oncologia.
Comprendere il CBD e il suo meccanismo d’azione
Il cannabidiolo è uno dei numerosi composti chimici presenti nella pianta di cannabis. A differenza del tetraidrocannabinolo (THC), il CBD non produce gli effetti psicoattivi tipici della cannabis, rendendolo più attraente per scopi terapeutici. Il CBD interagisce con il sistema endocannabinoide del corpo umano, che svolge un ruolo cruciale nella regolazione di diversi processi fisiologici, inclusa la proliferazione cellulare, l’infiammazione e l’apoptosi (morte cellulare programmata).
Evidenze scientifiche sul potenziale antitumorale del CBD
Studi preclinici hanno indicato il potenziale antitumorale del CBD nel trattamento del cancro al seno. Ricerche condotte su modelli cellulari e animali hanno dimostrato che il CBD può inibire la crescita delle cellule tumorali del seno. Inoltre, sono emerse prove che il CBD possa influenzare la metastasi, il processo mediante il quale le cellule tumorali si diffondono ad altri organi, riducendone la capacità invasiva.
Uno studio condotto nel 2019 presso la California Pacific Medical Center ha stabilito che una combinazione di CBD e THC ha un effetto antitumorale più potente rispetto ai composti da soli testati sul cancro al cervello come glioblastoma e cancro al seno. Un’ampia ricerca clinica ha dimostrato che il CBD combinato con il THC è più vantaggioso per il dolore neuropatico rispetto ai composti con una singola molecola.
La cannabis contiene diverse centinaia di composti, tra cui vari flavonoidi, terpeni aromatici e molti cannabinoidi minori, oltre a THC e CBD. Ognuno di questi composti ha specifici attributi curativi, ma quando combinati creano ciò che gli scienziati definiscono un “effetto entourage” olistico o un “effetto ensemble”, in modo che l’impatto terapeutico dell’intera pianta sia maggiore della somma della sua singola. Questo effetto si trova in tutti gli oli della nostra linea Obiettivo Benessere tra cui anche l’olio 30% CBD.
Questa scoperta ha aperto la strada a ulteriori ricerche sulla potenziale efficacia del CBD nel limitare la diffusione del cancro al seno.
Meccanismi d’azione del CBD nel cancro al seno
Il CBD esercita il suo effetto antitumorale attraverso diversi meccanismi. Innanzitutto, agisce sul sistema endocannabinoide, influenzando i recettori cannabinoidi CB1 e CB2 presenti nelle cellule tumorali del seno, modulando processi cellulari cruciali come la proliferazione e l’apoptosi. Inoltre, il CBD è noto per le sue proprietà antinfiammatorie e anti-ossidanti, che possono contribuire a ridurre lo sviluppo e la progressione del cancro al seno.
Prospettive future e considerazioni cliniche
È fondamentale sottolineare che l’automedicazione con il CBD o qualsiasi altro cannabinoidi per il trattamento del cancro al seno non è consigliata senza la supervisione e l’approvazione di un professionista sanitario qualificato. L’efficacia e la sicurezza di tali trattamenti devono essere valutate attentamente in un contesto clinico controllato.