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Dina Browner, conosciuta come Dr. Dina (sebbene non sia un medico) è una pioniera e un’icona nel mondo della Cannabis terapeutica negli USA. Nata e cresciuta nella San Fernando Valley, in California, la sua storia affonda le radici nella città di Los Angeles, dove ha gettato le basi del suo percorso aprendo uno dei primi e più longevi dispensari nella zona. La sua dedizione alla causa della consapevolezza sulla Cannabis e al suo potenziale terapeutico l’ha portata a diventare una delle voci più autorevoli nel settore.
La fama di Dina Browner è strettamente legata alla sua amicizia con Snoop Dogg, il celebre rapper al quale deve il soprannome di Dottoressa Dina in virtù della sua dedizione nel fornire un accesso sicuro alla Cannabis terapeutica in conformità con la Proposition 215, una normativa approvata in California nel 1996 che consentiva l’uso di Cannabis medica nonostante non fosse una sostanza approvata dalla Food and Drug Administration.
Tutto ebbe inizio nel 2003, quando Dina fu avvicinata da un caro amico al quale era stato diagnosticato un tumore al quarto stadio. Aveva seri problemi a tollerare la chemioterapia e non riusciva a trovare un medico con il quale valutare l’opzione della Cannabis medica. Tutti avevano paura di perdere la licenza, e in ogni caso sarebbe stato impossibile accedere a prodotti sicuri nella zona. Dr. Dina si interessò alla questione e scoprì l’esistenza di un medico che non solo riuscì a risolvere le necessità dell’amico malato, ma accettò la proposta di Dina di aprire uno studio a Los Angeles! Nacque così il primo studio medico specializzato nella prescrizione di Cannabis medica nel sud della California e il successo fu tale che nel giro di pochi mesi fu necessario aprire altre sedi.
Il passaggio successivo fu quello di creare ambienti sicuri, accoglienti e conformi alle leggi statali per la distribuzione della Cannabis, che poteva avvenire esclusivamente all’interno di un dispensario. La dottoressa iniziò allora a collaborare con diversi proprietari di dispensari fino all’apertura del suo celebre “The Sunset Shop”, vero e proprio punto di riferimento per chiunque avesse la necessità di acquistare Cannabis a scopo terapeutico, celebrità comprese!
Dr. Dina ha mantenuto a lungo un “basso profilo” fino a quando è stata coinvolta come consulente per la celebre serie TV “Weeds” del 2005, che ha giocato un ruolo significativo nel portare la Cannabis nell’arena mainstream dell’intrattenimento. Questa esperienza ha enormemente consolidato la sua reputazione come esperta nel settore, portandola a successive consulenze tra cui spicca quella per la serie Netflix “Disjointed” che offre uno sguardo realistico e spesso comico sul mondo della Cannabis. Dina partecipa alle riunioni degli sceneggiatori e assiste alle riprese di ogni episodio, portando autenticità alla rappresentazione della cultura della Cannabis. Non solo! Collabora anche al lancio promozionale più innovativo della storia, presentando 12 varietà di Cannabis a marchio Netflix.
Oltre alla consulenza cinematografica, Dr. Dina ha proseguito le sue attività contribuendo a regolamentare il business della Cannabis, a rendere accoglienti e professionali i dispensari per coloro che cercano soluzioni terapeutiche o ricreative. Sul fronte filantropico, ha ispirato programmi per sostenere le esigenze dei malati più bisognosi, ma anche per la depenalizzazione dei crimini non violenti legati alla marijuana.
L’importanza di Dr. Dina nel mondo della Cannabis va oltre il suo successo imprenditoriale e le sue collaborazioni di alto profilo. La sua storia serve da faro per chi condivide l’idea che la Cannabis abbia il merito di contribuire al benessere individuale e che sia necessario combattere per l’accettazione sociale e per una seria regolamentazione.
Era doveroso dedicare a Dr. Dina uno dei nostri Weed Coin in quanto voce tra le più autorevoli e fonte di ispirazione per la promozione di una legislazione sulla Cannabis più progressista e più inclusiva per tutti.
Ricordiamo che in Italia si sta ancora combattendo una dura battaglia sul fronte della regolamentazione. È possibile contribuire attivamente firmando la proposta di legge di iniziativa popolare “Io Coltivo”, promossa dall’Associazione Meglio Legale insieme a una rete di oltre 30 partner.
È possibile firmare online con l’Identità Digitale (SPID) sul sito www.iocoltivo.org/
Antonella Soldo, coordinatrice dell’associazione Meglio Legale, ha dichiarato:
«Siamo vicini alla fine di un’era. Un grande paese europeo sceglie di percorrere la via della regolamentazione e questo è un evento che avrà conseguenze nel resto d’Europa. Le inutili e dannose politiche repressive perdono terreno, sta al nostro paese decidere se prenderne atto o rimanere il fanalino di coda. In Italia fumare Cannabis non è un reato, ma coltivarla per uso personale è punibile con il carcere fino a 6 anni: la proposta “Io Coltivo” vuole correggere uno dei più grandi paradossi sulle leggi sulle droghe in questo paese»