Naike Rivelli: in prima linea per la cannabis
Attrice, cantante e attivista, Naike Rivelli è da anni impegnata nella sensibilizzazione sull’uso consapevole e terapeutico della cannabis. Figlia della celebre attrice Ornella Muti, con la quale condivide uno stile di vita sano, cruelty free e l’impegno per la libertà terapeutica, Naike promuove la corretta informazione sugli innumerevoli benefici di una pianta spesso demonizzata ma dalle potenzialità straordinarie.
Dal 2021, insieme alla madre, ha fondato l’Ornella Muti Hemp Club, un centro dedicato principalmente alla divulgazione e all’orientamento sui trattamenti con la cannabis terapeutica. Il club collabora con il Medical Cannabis Center, centro medico specializzato nella prescrizione personalizzata di cannabis terapeutica per il trattamento di diverse patologie croniche e invalidanti, punto di riferimento per tutti i pazienti che cercano alternative naturali alle terapie tradizionali.

In questa intervista, Naike racconta come sta andando il progetto e condivide la sua visione sulla situazione della cannabis in Italia.
Come hai già raccontato più volte, usi la cannabis per motivi di salute, in particolare per curare la menopausa precoce.
Si, la cannabis è una medicina a tutti gli effetti. In famiglia la usiamo tutti: mio padre per il glaucoma, mia madre per l’insonnia. Lei, in particolare, assume gocce di Bedrocan che la aiutano a dormire, dato che è intollerante alle benzodiazepine e non può assumere altri farmaci. Tutti noi abbiamo regolare prescrizione per i nostri trattamenti.
In passato avevi detto di usare la cannabis tramite vaporizzazione per evitare la combustione, altamente nociva. È ancora così?
Non proprio. Negli ultimi anni ho scoperto l’olio di cannabis, che ormai utilizzo quasi esclusivamente – sempre su prescrizione. È più comodo, discreto e pratico da portare in giro. In generale fumo sempre meno, anche con il vaporizzatore, perché dopo tanti anni di fumo ho voluto ridurre al minimo. La vaporizzazione è stata comunque una svolta, ma l’olio sublinguale è una soluzione più salutare e semplice.
Nel campo della vaporizzazione collaboriamo e supportiamo solo Storz & Bickel, gli unici vaporizzatori certificati come dispositivi medici (medical device), strumenti fondamentali per chi utilizza cannabis terapeutica.

Come sta andando, dopo quattro anni dall’apertura, l’Ornella Muti Hemp Club?
Il club esiste ancora e va molto bene. Principalmente è un punto informativo per chi vuole conoscere i benefici e gli utilizzi della cannabis. È collegato al Medical Cannabis Center, che sosteniamo da circa 10 anni come socie virtuali. Da qui riceviamo le nostre prescrizioni e indirizziamo i pazienti verso terapie alternative, non solo a base di cannabis.
Il Medical Cannabis Center è sempre a Milano?
Non più, dopo la pandemia la sede centrale di Milano è stata chiusa e ora opera interamente online, offrendo consulenze e assistenza in tutta Italia.
Da quando è stato aperto l’Ornella Muti Hemp Club c’è stato un aumento di interesse e di adesioni?
Sì, parecchio. L’approvazione del DDL sicurezza ha spinto tante persone che usavano la cannabis per curare delle patologie senza una vera prescrizione a cercare informazioni e a regolarizzare il proprio percorso terapeutico. Chi prima utilizzava cannabis per patologie senza controllo medico e senza prescrizione, oggi teme le sanzioni e preferisce affidarsi a medici e specialisti competenti.
Molti vengono anche solo per capire se possono trarne beneficio. Questo ha aiutato molti pazienti a passare a un uso legale e controllato, evitando prodotti di strada di dubbia provenienza e spesso contaminati.
Purtroppo, la cannabis terapeutica in Italia costa ancora molto, perché gran parte viene importata e produciamo pochissimo a livello nazionale. Molti pazienti, anche terminali, arrivano disperati, specialmente dopo l’approvazione del DDL sicurezza, perché non riescono più ad accedere ai prodotti come prima.
Segui uno stile di vita sano e cruelty free. Conosci il potere dei funghi medicinali? Li hai mai usati?
Li uso tutti i giorni, e anche la mia famiglia. Ce li ha consigliati il dottor Melelli Royal, medico chirurgo specializzato in agopuntura. Assumo tutti i giorni una capsula a stomaco vuoto con un mix di cinque tipi di funghi medicinali, che aiutano il sistema immunitario, cardiovascolare e nervoso. Sono rimedi straordinari che la natura ci offre.
Considerata l’importanza e l’efficacia delle cure naturali e la nocività conclamata di sostanze come l’alcol, trovo incoerente che quest’ultimo sia sdoganato mentre la cannabis viene ancora demonizzata. La nostra società incentiva il consumo di alcol: sempre più spesso si esce per un’apericena, si beve il vino a cena e poi il digestivo dopocena. Consumare alcol è diventato quasi il centro della socialità.
È un controsenso, come lo è vedere bambini iperstimolati da zuccheri e bevande industriali a cui poi vengono somministrati ansiolitici. Ci dovrebbe essere un maggiore controllo sull’alimentazione.

Cosa ne pensi delle terapie psichedeliche?
Le trovo molto interessanti. Ho letto recentemente che anche in Italia stanno partendo i corsi di formazione per l’uso terapeutico degli psichedelici nel trattamento della depressione. È un grande passo avanti.
In molti paesi queste terapie già funzionano, ma da noi la cannabis resta ancora un tabù. È assurdo: presto il fungo sarà regolamentato e la cannabis no. Se si continua ad associare e confondere la cannabis con le droghe pesanti, le persone che potrebbero trarne beneficio non lo considereranno mai come opzione terapeutica.
Come pensi evolverà la situazione in Italia?
Credo che sarà l’Unione Europea a sbloccare la questione. Se l’Europa riconosce ufficialmente che il CBD non è una droga, anche l’Italia dovrà adeguarsi. Prima o poi accadrà.
Avete nuovi progetti in corso?
Si, tanti. È appena uscito il libro di Ornella Muti, e stiamo per lanciare un marchio di borse vegane. Continuiamo a lavorare per diffondere informazione, sostenibilità e consapevolezza.