Guida al CBD – Cap. 3
Il mondo scientifico sta ancora studiando i preziosi fitocannabinoidi prodotti dalla pianta di Cannabis e i meccanismi attraverso i quali agiscono sul nostro organismo.
Le evidenze raccolte finora dai numerosi studi sulle potenzialità del cannabidiolo, a cui si accompagnano le testimonianze dirette di utenti che assumono CBD, rappresentano una solida base per determinare le proprietà di questo cannabidiolo.
Quali sono le proprietà terapeutiche del CBD?
Proprietà analgesiche
Il CBD influisce sull’anandamide controllando la risposta dell’organismo nella gestione del dolore, anche cronico. È quindi in grado di dare sollievo a dolori comuni come mal di schiena, mal di testa o dolori mestruali. Ma è anche in grado di trattare dolori più potenti e duraturi come quelli provocati da un danno ai nervi.
Proprietà antinfiammatorie
Il CBD è in grado di ridurre il dolore infiammatorio che può insorgere a causa di patologie come artrite, dolore neuropatico, sclerosi multipla, ecc. È efficace anche nel trattamento delle infiammazioni a livello topico e per questo motivo si sta facendo strada nel settore cosmetico per il trattamento di dermatite, psoriasi e acne. Nel contesto dermatologico, è stata riscontata anche la capacità del cannabidiolo di attivare una serie di enzimi presenti a livello della cute e dotati di attività antiossidante, atti a contrastare l’azione dei radicali liberi e in grado di stimolare la rigenerazione dei tessuti in presenza di ferite.
Proprietà ansiolitiche e antidepressive
Il CBD può essere impiegato per trattare disturbi molto diffusi come ansia e stress, ma anche per situazioni più gravi di depressione e disturbi da stress post-traumatico. Gli studi hanno iniziato valutare il CBD come potenziale trattamento per le psicosi perché gli antipsicotici tradizionali risultano spesso inadeguati nel curare alcuni sintomi, soprattutto quelli cognitivi.
Alcune ricerche hanno indagato anche le potenzialità del CBD nel trattamento della dipendenza da nicotina, dimostrando che il CBD può contribuire a ridurre l’attrazione per il tabacco, soprattutto durante i periodi di astinenza, attenuando sia l’attenzione verso la nicotina che il piacere associato agli stimoli ad essa collegati.
Per chi soffre di insonnia, il CBD può essere utile grazie un duplice effetto: da una parte sfrutta l’azione tranquillante e dall’altra può regolare il ritmo circadiano, ossia il nostro “orologio biologico” nel periodo di 24 ore.
Proprietà anticonvulsivanti
Le prime ricerche sugli effetti del CBD nelle convulsioni epilettiche rimandano al nome di Raphael Mechoulam che già negli anni ’80 aveva sperimentato la risoluzione delle crisi convulsive su diversi pazienti. Dal 2018 la FDA ha approvato Epidiolex, il primo farmaco a base di CBD puro e gli studi condotti finora hanno confermato la sua efficacia nel ridurre durata, frequenza e intensità delle crisi nei pazienti affetti da Sindrome di Dravet o di Lennox-Gastaut con epilessia farmaco-resistente.
CBD ed epilessia refrattaria: risultati promettenti da studi clinici
Proprietà miorilassanti
Si sta riscontrando una grande diffusione del CBD nel mondo sportivo per la sua capacità di aiutare il recupero muscolare dopo un intenso sforzo fisico. Applicato sulla zona interessata, il CBD può agire riducendo dolore e infiammazione, fornendo una sensazione distensiva della muscolatura.
Inoltre, sebbene gli studi siano ancora limitati, anche la sfera sessuale può trarre beneficio dall’impiego del CBD. Alcuni ricercatori concordano infatti nel ritenere che, agendo sulla riduzione dell’ansia e sul rilassamento muscolare, il CBD potrebbe essere un buon alleato per il miglioramento della vita sessuale.
Proprietà antiemetiche
Gli studi hanno riscontrato la capacità del CBD di attenuare vomito e nausea, anche in pazienti sottoposti a terapie farmacologiche come la chemioterapia, offrendo un sollievo efficace senza gli effetti collaterali debilitanti di alcuni medicinali tradizionali.
Proprietà neuroprotettive
Il CBD ha dimostrato di possedere la capacità di preservare la salute neuronale e di prevenire o ritardare la degenerazione dei neuroni. Questa proprietà si dimostra particolarmente utile nel contesto di malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer e il morbo di Parkison. Uno dei principali meccanismi attraverso i quali il CBD esercita i suoi effetti neuroprotettivi è la riduzione dell’infiammazione.
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Guida al CBD – Cap. 1
Guida al CBD – Cap. 2
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