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Cannabis e Polmoni. Meno danni rispetto al tabacco

Un recente studio condotto dai ricercatori del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School ha portato alla luce alcuni dati sorprendenti: il fumo della cannabis sembrerebbe provocare meno danni ai polmoni rispetto a quello del tabacco.

Tra le sostanze inalate tramite combustione, al primo posto nel mondo c’è il tabacco, subito seguito dalla Cannabis che negli ultimi anni ha guadagnato “popolarità” e viene percepita come più sicura da fumare rispetto al tabacco, anche se gli studi effettuati finora avevano prodotto evidenze scientifiche contrastanti.

Cannabis: meno danni ai polmoni

Il nuovo studio, guidato dai ricercatori Aparna Singh e Ozgu Alcali e pubblicato su Current Problems in Diagnostic Radiology, mirava a colmare le precedenti lacune conoscitive confrontando la salute polmonare di diversi gruppi di consumatori.

Utilizzando tecniche avanzate di imaging medico, i ricercatori della Harvard Medical School hanno valutato le scansioni TC del torace di 285 partecipanti divisi in tre gruppi distinti: non fumatorifumatori di tabacco e fumatori di cannabis.

Il confronto ha riguardato segni radiologici di enfisema, fibrosi polmonare, ispessimento bronchiale e altri indicatori di stress respiratorio.

I risultati chiave

  • Enfisema: presente nel 62% dei fumatori di tabacco, ma solo nel 4% di coloro che consumavano esclusivamente cannabis.
  • Calcificazione delle arterie coronarie: riscontrata nel 43% dei fumatori di sigarette, contro appena il 25% dei consumatori di cannabis.
  • Ispessimento bronchiale: rilevato nel 57% dei fumatori di tabacco, rispetto al 11% nei consumatori di cannabis.
  • Bronchiectasie (dilatazione anomala dei bronchi): osservate nel 18% dei fumatori, ma solo nel 3% dei consumatori di cannabis.

In sintesi, le alterazioni polmonari risultavano significativamente più marcate tra i fumatori di tabacco, mentre nei consumatori di cannabis tali segni erano più rari e meno gravi.

Cosa significa questo studio?

I dati suggeriscono che, a livello polmonare, il consumo abituale di cannabis potrebbe essere meno aggressivo rispetto al fumo di sigarette. La differenza più marcata riguarda proprio l’enfisema, una delle malattie respiratorie croniche più debilitanti e strettamente associate al consumo di tabacco.

Studi precedenti avevano già suggerito che fumare cannabis può portare a sintomi simili alla bronchite, come tosse e respiro affannoso, ma a differenza del tabacco, non sembra causare danni permanenti alle vie aeree o portare alla malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO). La comunità scientifica da tempo dibatte la questione, ma quest’ultimo lavoro rappresenta un’importante tappa nella comprensione dei diversi effetti che cannabis e tabacco hanno sul sistema respiratorio, e contribuisce a sfatare l’idea che i due tipi di fumo abbiano un impatto identico sui polmoni.

Una nota di prudenza

Sebbene i risultati siano incoraggianti per i consumatori di cannabis, è bene ricordare che l’assunzione per combustione di qualsiasi sostanza può avere effetti negativi sulla salute respiratoria. Questo studio non intende promuovere il fumo, ma piuttosto mettere in luce differenze significative tra due pratiche spesso equiparate.

Il metodo di somministrazione più sicuro ed efficace per assumere cannabis a scopo medico è la vaporizzazione: evitando la combustione si riduce il rischio di penetrazione di sostanze nocive nei polmoni.

 

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